La recente ricerca condotta da PlanRadar in 12 diversi paesi rivela le principali tendenze dell’architettura a livello mondiale. Il rapporto, denominato The Architecture of the Future, ha l’obiettivi di individuare i trend globali e tendenze locali legate ad alcuni contesti specifici. PlanRadar ha indagato su come alcuni temi predominanti impattino in maniera diversa sul lavoro degli architetti. Temi come il climate change, ad esempio, portano i professionisti dell’architettura a muoversi in modo generalmente simile in tutto il mondo, tuttavia si riscontrano delle differente da nazione a nazione, in termini reali e percettivi.
La ricerca di PlanRadar ha coinvolto esperti, istituti e associazioni professionali e ha esaminato attentamente prospettive, regolamentazioni e analisi sul futuro dell’architettura in Italia e altri paesi europei, oltre a Regno Unito e Stati Uniti. Il rapporto ha rilevato, al netto delle tendenze ampiamente diffuse (come l’attenzione verso la sostenibilità e la riduzione delle emissioni), emergono dati inaspettati.
Ecco alcuni esempi:
Italia
È l’unico paese in cui gli esperti pensano che la “depavimentazione” sia una delle principali tendenze della progettazione urbana.
Spagna
Sembra essere la più propensa ad accogliere l’innovazione nello sviluppo urbano.
Ungheria
È la nazione più scettica riguardo al ruolo dell’innovazione nello sviluppo urbano.
La ricerca di PlanRadar continua rivelando che due terzi dei paesi analizzati considera la canapa come un materiale da costruzione dal grande potenziale. Diversa invece è la percezione degli architetti francesi che privilegiano il lino.
Il tema della sostenibilità al centro dei progetti
Il rapporto The Architecture of the Future ha confermato come i professionisti in dichiarano di essere impegnati a migliorare la sostenibilità della professione. Sostenibilità e architettura sono strettamente correlati in quanto quasi due quinti delle emissioni globali di carbonio sono attribuite allo sviluppo, all’uso e alla demolizione degli edifici. Oggi, per fortuna, si registra una sempre maggiore consapevolezza tra gli architetti, i quali comprendono l’importanza del proprio ruolo rispetto alla sostenibilità delle strutture che progettano.
Emissioni zero: un trend importante per molti
La ricerca di PlanRadar riporta un dato importante per il futuro dell’umanità: in 10 paesi su 12, costruire edifici a emissioni zero risulta essere una tendenza chiave. È sempre più noto che per avere una costruzione a emissioni zero è necessario che i materiali utilizzati, la costruzione, il funzionamento e l’eventuale smantellamento non producano emissioni. Quando questo non è possibile si ricorre alla compensazione, tramite l’acquisto di crediti di carbonio (carbon offset).
L’architettura come chiave per vivere meglio
Dall’indagine emerge come, in sette dei 12 Paesi analizzati, l’attenzione per la vivibilità sia strettamente legata ad una progettazione incentrata sull’uomo. Cresce quindi la consapevolezza che le competenze multidisciplinari in campo architettonico possono portare a un miglioramento della qualità della vita in casa, ufficio e nei luoghi di svago. Si tratta di aspetto noto da tempo a livello teorico e che oggi, finalmente, rappresenta il centro della progettazione architettonica in molti paesi. Nel 50% per cento delle nazioni interessate dal sondaggio, gli architetti dichiarano di dare priorità a un approccio alla costruzione più sensibile al territorio. Un approccio in cui lo stile scelto è influenzato dagli elementi del paesaggio intorno all’edificio come: la luce naturale, l’orientamento, le condizioni atmosferiche.
I materiali che ci portano nel futuro
Il rapporto “The Architecture of the Future” rivela dati molti interessanti anche sulla percezione e sull’utilizzo effettivo di materiali da costruzione innovativi. Se è ormai assodato che il futuro è rappresentato dai biomateriali rinnovabili, è interessante scoprire quali saranno, con buona probabilità, i più comuni in architettura nei prossimi anni.
La ricerca mostra che per la maggior parte dei Paesi il legno e la canapa saranno i materiali più utilizzati nelle costruzioni. Un dato curioso: in 5 nazioni su 12 si nota un crescente potenziale per la paglia e altre erbe, mentre 3 indicano addirittura i funghi.
Naturalmente a crescere è anche il ruolo dei materiali riciclati, considerando che la produzione di nuovo cemento genera, da sola, il 7 per cento delle emissioni globali. Gli esperti italiani legati alla ricerca PlanRadar prevedono che gli architetti del nostro territorio utilizzeranno il maggior numero possibile di materiali alternativi nelle costruzioni future, tra cui il grafene, le vernici ecologiche fotocatalitiche, il nylon rigenerato, i materiali compositi e il calcestruzzo in fibra di carbonio.
La costruzione di un futuro sostenibile è appena iniziato.
Fonte: PlanRadar
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